Aiace
Da Sofocle. Adattamento e regia di Sergio Porro
Realizzazione di Franca Cava, Loris De Vecchis, Gigi Leoni, Natalia Tomasi, Liliana Concordati, Rosario Paganella, Rocco Paternò, Piero Rinaldini, Lorenza Rosà
Musica di Iannis Xenakis
Anteprima: Senna Comasco, Canturina/acque gassate, 24 gennaio 1981
Milano, Teatro Quartiere, 25 maggio 1982
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1. L'offuscamento del senno per opera di Atena. Buio. Si comincia a sentire il mare... Poi si siede sul sasso e indossa l'elmo con fierezza e nobiltà... Si mette in posizione di riposo, le mani in mezzo alle gambe, abbandonate verso il basso. Unico suo movimento è quello della testa che ruota lentamente lungo l'orizzonte...
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2. Il ricordo bello della terra nativa, del tempo della pace, dell'infanzia, da parte dei marinai di Aiace. Entrano i marinai di Aiace, comparendo dalla penombra, sul fondo... Lentamente avanzano verso il mare. Hanno tutti un oggetto in mano: un tubo arrugginito, un timone oramai da buttare, una lanterna e un'anfora rotta... Sono oggetti da deporre sulla spiaggia, da consegnare alle onde del mare, da abbandonare insieme al resto della battigia... |
4. Il canto della follia. La donna di sinistra, inoltre, viene perfino sorretta da due uomini e si lascia penzolare come un corpo morto. L'impressione generale della scena rimanda a un campo dove si raccolgono i feriti, dopo la battaglia, ma anche ai corridoi di un ospedale, nell'ora di visita agli infermi...
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6. L'appello di Aiace ai marinai perché gli diano la morte. Dal coro si stacca una donna che punta verso di lui. Lo raggiunge e si muove alle sue spalle, in piedi, cominciando una serie di figurazioni. I due danno origine a un rapporto familiare di madre e figlio, o moglie e marito, o dea e uomo, che si manifesta con gesti decisi, netti. Talune costanti sono: la donna appoggia la mano sotto la gola di Aiace e poi subito la ritrae, Aiace sente e partecipa, la donna muove la mandibola per dire frasi mute... distendono le gomene e formano una specie di tiro alla fune... |
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7. Il desiderio e la distensione per il figlio. Intanto i marinai trovano quello che stavano cercando. Giocattoli, di legno o di pezza, raccolti qua e là tra i rifiuti del mare. Quando hanno in mano il giocattolo, un treno, una racchetta, una palla, una bambola, un birillo, un uccello, diventano sempre più dolci, sul viso e nei movimenti.
10. Il suicidio di Aiace. Ora è il momento. Si inginocchia davanti alla spada e accarezza la lama con la mano destra, partendo dal basso e salendo fino alla punta... Di colpo afferra la punta con due dita e la sistema sotto l'ascella destra, punto vulnerabile del tuo corpo. Poi lentamente si getta sopra abbandonando tutto il suo peso sulla lama che gli attraversa il corpo, e affronta una lunga agonia...