I frutti dell’albero d’oro
Di Sergio Porro dalla novella Le rameau d’or di Marie-Cathérine d’Aulnoy
Realizzazione di Tarcisio Negrini (Il raccontastorie), Fiorella Rovagnati (Torsolo, Molle, Mollusco, Brillante), Sergio Riva (Torcicollo, Torticolo, Bello-senza-pari),
Josephin Frangione (La madre di Torsolo, La sorella del Mago), Bruno Tortoreto (Re Fosco, Il Mago), Liliana Concordati (La Regina Benigna, Le tre vecchiette),
Elio Tagliabue (L'Aquila, Re Amore), Osvaldo Ballabio (Il Cicisbeo di Torsolo, Il pastore del canto)
Osvaldo Ballabio
Con la partecipazione di Angelo de Gianni e la sua classe elementare
Sculture e oggetti scenici di Valerio Gaeti. Costumi di Peppo Peduzzi
Musica di Krzysztof Penderecki
Foto e video di Giuseppe Ronchetti
Luci e aiuto alla regia di Fabio Tagliabue
Suoni e secondo aiuto alla regia di Gigi Leoni
Regia di Sergio Porro
Vighizzolo di Cantù, Teatro Fumagalli, 4 aprile 1998 Milano, Teatro Out Off, 2-14 marzo 1999
2
Le nozze imposte.
Mentre tutti sono al lavoro, il Raccontastorie incomincia a parlare: “... Re Fosco pensava più alla propria grandezza che alla soddisfazione del figlio e posò gli occhi sull'unica erede di un Re molto potente, suo vicino. Pensò anche che questa Principessa sarebbe andata molto bene perché mai avrebbe potuto rimproverargli le sue deformità, né la sua bruttezza: lei era infatti almeno più brutta e storpia di lui, era costretta a star sempre in una specie di carriola perché aveva le gambe senza ossa, e le braccia senza vigore. Era però la più simpatica creatura del mondo: il cielo la compensava dei torti che la terra le aveva fatto...
4
Gli incantesimi del ramoscello d'oro.
Improvvisamente
si sentono canti di uccelli. Sono tanti uccelli che accompagnano un'aquila
gigantesca che tiene nel becco un ramoscello d'oro. L'aquila vola sopra la
Regina che dorme. Compie più voli. Si alza e si abbassa sulla sua amata. Poi
vola da Torcicollo e gli mette in mano il ramoscello d'oro. Torcicollo intuisce
che probabilmente il ramoscello ha qualche potere di rompere l'incantesimo. Si
avvicina alla donna. Si inginocchia davanti a lei e timidamente la tocca più
volte con il ramoscello d'oro. Intanto le sussurra: “Bella e incantevole dama
che qui dormi per un incantesimo che non conosco, in nome di chi ami,
svegliati, ti scongiuro, svegliati...”
|
8 La casa del Mago. Si
sentono, lontano, urla strazianti. Intanto persone tramutate in animali
vari avanzano verso di lei e il proscenio. Avanzano lenti e tristemente
sulle note del “Requiem” (di Penderecki). Tra gli animali, si notano
pavoni e scimmie. Improvvisamente, sul fondo, compare il Mago che si
toglie e si calza in continuazione, e istericamente, il suo elmo che
sembra una corona. Poi, con
molta dolcezza (e ironia), dice alla fanciulla appena entrata nella sua
casa: “Tu mi sembri giovane e bella, più bella di tante donne belle
che ho visto. Se vuoi, io ti sposerò. Ti darò quei dodici gatti che
sono appesi al soffitto, ne farai ciò che vuoi. E saranno tuoi anche
quei dodici sorci che vedi. I gatti, un tempo, erano principi e i sorci
altrettante principesse: quelle birboncelle, in altri momenti e in varie
circostanze, hanno avuto l’onore di piacermi, ma non mi hanno voluto.
Hanno rifiutato l’amore con me...”
|
|
|
Bello-senza-pari
si mette in cammino mentre il Raccontastorie continua: “Lungo la strada il
Principe non fece incontri degni di attenzione ma, appena scesa la notte, molte
luci che si accendevano e si spegnevano gli fecero capire d’essere arrivato
alla casa del Mago...” Bello-senza-pari si trova davanti una tetra figura, e
molto imperiale. Questa donna è la sorella del Mago. Indossa un’ampia corona
dove sono appesi molti campanellini e tiene nelle mani uno scettro che muove in
continuazione.
10 La fine
felice.
Mentre in penombra, tra le voci di qualche animale notturno, i nostri sono in cammino alla ricerca della felicità, il Raccontastorie continua la sua narrazione:
“Arrivarono
così nei pressi dell’albero che ha i rami d’oro. Adesso era diventato
ancora più alto ed era carico di frutti, di frutti d’oro!...” Lentamente,
un fascio di luce dorata cade dall’alto e risplende sempre più intensamente,
al centro del palcoscenico. Gli animaletti sanno di essere arrivati e si
fermano...